L'atrofia genito-urinaria: un sintomo comune nella fase postmenopausa

L'atrofia genito-urinaria: un sintomo comune nella fase postmenopausa

Editato da: Alice Cattelan il 29/08/2023

L'atrofia vulvo-vaginale, nota anche come sindrome genito-urinaria, è un sintomo comune nella fase postmenopausa. Ma come può essere curata e quali sono i sintomi? Ne parliamo in questo articolo insieme al Dott. marco Salvatores, specialista in Ginecologia e Ostetricia

Quando si manifesta l'atrofia genito-urinaria?

L'atrofia vulvo-vaginale, o genito-urinaria, è una condizione patologica che coinvolge la sfera femminile e può progredire nel tempo.

È causata dalla carenza di steroidi sessuali nella fase post-menopausa, e i primi sintomi si manifestano da 1 a 5 anni dopo la menopausa. È importante sottolineare che non tutte le donne saranno colpite da questa patologia in questa fase della vita e, se colpite, i sintomi possono variare da donna a donna.

L'atrofia colpisce tutti gli organi del tessuto connettivo, causando una diminuzione del collagene e coinvolgendo ossa, pelle, pavimento pelvico e vasi sanguigni. Questa condizione rallenta la crescita cellulare e riduce la capacità di riparazione dei tessuti: le cellule si atrofizzano e possono degenerare, soprattutto nelle aree più sensibili agli estrogeni, come l'apparato uro-genitale.

Quali sono i sintomi dell'atrofia vaginale nella postmenopausa?

I sintomi dell'atrofia vaginale si manifestano nel 25-50% delle donne in post-menopausa. Dopo la menopausa, la mucosa vaginale presenta meno fibroblasti, che producono acido ialuronico e altre molecole essenziali per la riproduzione cellulare. Così, la mucosa diventa disidratata, poco nutrita, fragile e soggetta a infezioni, traumi, microabrasioni spontanee, dolore durante e dopo i rapporti sessuali.

I sintomi includono anche urgenza minzionale (estrema necessità di urinare) e incontinenza da sforzo (fuoriuscite di urina durante piccoli gesti come starnutire). L'incontinenza è particolarmente invalidante per le donne in questa fascia d'età, causando difficoltà sociali e imbarazzo. Le donne possono essere costrette a utilizzare assorbenti per le perdite di urina improvvise. Altri sintomi dell'atrofia vaginale comprendono secchezza, dispareunia (dolore durante i rapporti), irritazione, prurito e sanguinamento vaginale durante i rapporti.

Quali sono gli effetti sull'attività sessuale?

I sintomi dell'atrofia genito-urinaria influenzano notevolmente l'attività sessuale della donna poiché, durante i rapporti sessuali, la lubrificazione è ridotta e la secchezza non si presenta nemmeno con la stimolazione. Il dolore durante la penetrazione e la disfunzione sessuale sono comuni.

Molte donne (tra i 45 e i 75 anni) evitano di parlarne a causa dell'imbarazzo o del forte disagio. È quindi consigliabile consultare il proprio ginecologo per una corretta diagnosi e, se necessario, un trattamento adeguato.

Come viene effettuata la diagnosi dell'atrofia genito-urinaria?

Il ginecologo svolge un ruolo fondamentale nella gestione della sindrome genito-urinaria dopo la menopausa, fornendo un adeguato counseling e raccogliendo un'anamnesi dei sintomi. Durante l'esame ginecologico, il medico valuta alcuni aspetti vaginali come l'appiattimento della vagina, la perdita del cuscinetto adiposo delle labbra, le abrasioni e la secchezza delle mucose.

Terapia per l'atrofia genito-urinaria?

Esistono trattamenti ormonali e non ormonali per l'atrofia genito-urinaria, ma sono generalmente consigliati quelli ormonali.

La terapia ormonale è particolarmente efficace in questa fascia d'età, in cui le donne possono soffrire anche di altre patologie come ipertensione, osteoporosi e diabete. Gli estrogeni locali, come l'estriolo, il promestriene e gli estrogeni coniugati, sono scelte comuni per il trattamento dell'atrofia vaginale.

In alcuni casi di secchezza vaginale, può essere utile l'utilizzo di una pomata di testosterone applicata ai genitali esterni. Recentemente, è stato introdotto l'ospemifene, un farmaco che agisce come modulatore selettivo dei recettori degli estrogeni (SERM), il quale migliora lo stimolo tissutale e la lubrificazione senza l'assunzione di ormoni o terapie locali.

Hanno mostrato ottimi risultati anche alcuni trattamenti locali a base di ossigeno ad alta concentrazione e acido ialuronico.

Ginecologia e Ostetricia a Aosta